La cosa che salta subito all’orecchio ascoltando Turtle Stand è l’incredibile varietà di suoni e di stili presenti. Le canzone sono veramente molto variegate, passando da sonorità punk fino a cose più riconducibili al pop rock inglese. È molto spiazzante perché non sai mai cosa ti ritroverai nella prossima traccia. E questo è in fondo un grandissimo merito, perché l’album non annoia mai.
Forse l’unica pecca veramente rilevante è che non ci sia una canzone che fa saltare sulla sedia, il singolo insomma, quello che possa spiccare sugli altri. Trovo che il brano che più risalta sia Sleepy Willow, perché è totalmente strumentale e avvolge bene l’ascoltatore. Interessante anche Paper Neck e il suo rutilante finale.
Tirando le conclusioni, i Phantom Phunk hanno sfornato un buon disco. Non è esente da pecche, ma sono sicuramente minori rispetto ai pregi. Hanno delle sonorità così varie che possono piacere ad un vasto pubblico. Io consiglio di dar loro una possibilità.
Voto: 83/100
Monica
Tracklist:
- Back Seat Sex - 02:48
- My Hands - 04:03
- Sleepy Willow - 03:38
- Turtle Stand - 03:20
- Paper Neck - 05:16
- Raymond Sanders Funhouse - 00:56
- Shadow Lawn - 03:46
- Memory’s Ghost - 03:10
- Steep your Body - 02:55
- People Watcher - 04:52
- Arecibo’s Lullaby - 02:50
Durata totale: 37:41
Lineup:
- Hector Alexander Fontanet - voce e chitarra
- Juan C Gonzalez - voce e chitarra
- Nick Emiliozzi - voce e batteria
- Tom Kelly - basso
Genere: indie rock
Per scoprire il gruppo: la fanpage Facebook dei Phantom Phunk
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