Spiral riesce nella titanica impresa di risultare allo stesso tempo prolisso e leggermente inconcludente. Come inizio sembra che io sia un po’ cattiva e che davanti ci troviamo ad un lavoro di cattiva qualità: non è così. I kNowhere non sono male in realtà, solo che peccano di parecchie ingenuità. Prima fra tutte una sorta di omogeneità stilistica. In tutto il lavoro c’è la stessa e continua malinconia che li accompagna: questa di per se non è male, ma ad una certa risulta ridondante e un po’ noiosa, perché tutte le canzoni seguono questo tappeto emozionale. Questo porta proprio a quella prolissità che lamentavo all’inizio: diventa troppo roba simile una dietro l’altra che rende il lavoro ripetitivo. D’altra parte, oggettivamente, abbiamo un full-length di nove canzoni che dura poco più di mezz’ora: non si riesce a capire dove vogliano andare a parare.
Il che è un peccato perché il terzetto torinese avrebbe delle buone frecce al suo arco: un suono rotondo e pieno, ma non plastificato e finto. Una buona linea vocale con Federico Cuffaro che riesce a dare quel giusto spunto di disperazione ed emozione che sta alla perfezione.
Insomma, Spiral è un album riuscito a metà. I kNowhere dovranno macinare ancora un po’ lavoro per riuscire a fare qualcosa di meglio. Io li attenderò al varco per vedere dove andranno a parare.
Voto: 60/100
Monica
Tracklist:
- The Fly - 03:49
- Imploding - 03:33
- The Sword - 03:59
- Envy - 03:17
- Taking Time - 03:18
- Tsunami - 03:29
- Ulisse - 03:37
- Pride - 03:38
- The Seed - 04:00
Durata totale: 32:44
Lineup:
- Federico Cuffaro - voce/chitarra
- Mario Daudo: basso
- Bruno Chiaffredo - batteria
Genere: alternative rock
Per scoprire il gruppo: la fanpage Facebook dei kNowhere
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