La musica che ci troviamo davanti è un alternative metal con pesanti influssi post-grunge. È un suono cupo, malinconico e decisamente perfetto per le giornate uggiose di questo periodo. Lascia dietro di se una sorta di vuoto e tristezza: è una colonna sonora perfetta per le giornate da passare in poltrona con un the caldo e una copertina addosso, magari mentre si guarda la pioggia.
Comunque uscendo dall’atmosfera un po’ tetra, The Turn non è un brutto album: ha il solo grande difetto di essere un po’ troppo monotono. Le sei canzoni tendono ad avere lo stesso mood e questo alla lunga annoia un po’. Inoltre non c’è neanche un brano a spiccare sopra gli altri, difetto abbastanza comune negli album moderni.
Per quanto riguarda invece gli Immelmann, come band devono crescere: il loro suono non è molto originale, non è niente di nuovo sul fronte dell’alternative metal, però diciamo che è una partenza.
Per concludere, gli Immelmann hanno fatto il primo passo: è un buon primo passo, ma non è sufficiente. Di sicuro avranno bisogno di crescere ancora, e trovare un loro suono un po’ più originale che li renda unici. Per ora attendiamo, con buone speranze.
Voto: 68/100
Monica
Tracklist:
- Dive 09:03
- Guaranteed 05:51
- Greedia 06:28
- Sleep 06:59
- A Song Of Misery 05:23
- Be 06:58
Lineup:
- Emanuele Ferraro - voce
- Francesco Vigone - chitarra
- Alberto Di Carlo - chitarra
- Francesco Meneghini - basso
- Mattia Gamba - batteria
Sottogenere: post-grunge
Per scoprire il gruppo: la fanpage Facebook degli Immelmann
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