Che si può dire di My Second Birth/My Only Death? È decisamente un album che sa acchiappare. Inutile nasconderci dietro un dito: le melodie qui proposte sono estremamente catchy e già dopo due ascolti le canzoni restano in mente, soprattutto la trascinante Betrayer MMXVIII che proprio fa venir voglia di saltare e canticchiare a lungo.
Quello che veramente di buono mostrano i This Void Inside è che hanno scelto un loro genere, senza cercare di essere dei doppioni di qualcun altro. Sia chiaro, questo rock un po’ elettronico con inserti di dance e industrial non è un genere nuovo ed inesplorato, ma almeno è qualcosa di fresco e divertente.
Certo, c’è da dire che qualche difetto c’è, soprattutto verso il finale, dove My Second Birth/My Only Death cala un po’, rendendo l’ascolto un po’ troppo lungo, ma ammetto che è un difetto veniale. Personalmente trovo questa uscita una delle migliori che mi si sono parate davanti in questi mesi. La band romana riesce a darmi contemporaneamente un buon alternative e una dose di tamarraggine, riuscendosi a prendere molto sul serio.
Insomma, speriamo di non dover attendere altri otto anni per il prossimo lavoro dei This Void Inside, perché sarebbe un vero peccato. Nel frattempo se vi piacciono le influenze elettroniche e danzerine, ve li consiglio altamente.
Voto: 92/100
Monica
Tracklist:
- My Second Birth – My Only Death - 02:30
- Betrayer MMXVIII - 03:48
- Relegate My Past - 03:23
- Memories’ Dust - 04:50
- Trapped in a Daze - 05:36
- Here I Am - 04:16
- Another Fucking Love Song - 03:23
- Losing My Angel 03:52
- Meteora - 04:17
- Ocean of Tears - 03:34
- All I Want Is U - 03:25
- Break Those Chains - 04:39
- The Artist and the Muse - 04:45
- Downtrodden - 04:08
Lineup:
- Dave Shadow - voce
- Frank Marrelli - chitarra
- Alberto Sempreboni - chitarra ritmica
- Saji Connor - basso
- Simone "Some" Gerbasi - batteria
Per scoprire il gruppo: la fanpage Facebook dei This Void Inside
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