I ragazzi di Zagabria sfoggiano un solido alternative rock che a tratti ricorda i ben più blasonati Alter Bridge e non solo nelle melodie, ma anche nella voce del cantante Ivan Mihaljievic. Questo tratto derivativo, però, non disturba molto, perché comunque nell’arco di tutto l’album le atmosfere cambiano parecchio. Alcuni brani tendono ad essere molto più melodici rispetto alle altre e in questi frangenti i Side Effects riescono a staccarsi da quell’effetto già sentito. Nonostante questo, i brani più ritmati sono quello che spiccano di più, tra cui il più riuscito è Colorblind che grazie anche al suo ritornello catchy resta irrimediabilmente impressa dopo pochi ascolti.
Descending Rabbit Hole è un album senza troppi difetti strutturali, ma non splende neanche di luce brillante: fa il suo lavoro, cioè intrattiene per dei buoni quarantacinque minuti, ma al termine non c’è quella voglia spasmodica di riascoltarlo subito, se non forse qualche traccia sporadica.
Insomma, è qui che i Side Effects devono lavorare: osare di più. Cavalcare le buone capacità, soprattutto di fronte a brani movimentati rispetto a quelli più melodici, e magari cercare di essere meno somiglianti ad altri, in modo di risultare unici.
Però se volete un buon disco solido, magari da ascoltare in macchina mentre solcate l’autostrada a tutta velocità, Descending Rabbits Holes farà comunque per voi.
Voto: 75/100
Monica
Tracklist:
- Don’t Contradict the Facts - 03:37
- In the shadows of a Crumbled Fort - 04:56
- Scratch the Surface - 04:39
- Colorblind - 03:42
- Don’t Turn Away - 04:55
- Diversion - 04:42
- The Siren Song - 05:17
- Hideout - 04:54
- Obituary of Common Sense - 07:06
Lineup:
- Ivan Mihaljevic - voce e chitarra
- Petar Stojko - basso
- Alen Frljak - batteria
Sottogenere: alternative hard rock
Per scoprire il gruppo: il sito ufficiale dei Side Effects
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